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Garda Trentino: il Natale sul Lago di Garda

Eccomi qui con il mio terzo e ultimo viaggio alla scoperta dei territori trentini del Lago di Garda. In compagnia di Garda Trentino, l’azienda che si occupa della promozione del turismo lungo le sponde del Benaco, mi sono immerso, dal 3 al 5 dicembre, nell’atmosfera natalizia del lago. Tra mercatini, eccellenze enogastronomiche e piccoli borghi, ho respirato l’aria del periodo più magico dell’anno.

Garda Trentino: il Natale sul Lago di Garda

Garda Trentino: il Natale sul Lago di Garda

Eccomi qui con il mio terzo e ultimo viaggio alla scoperta dei territori trentini del Lago di Garda. In compagnia di Garda Trentino, l’azienda che si occupa della promozione del turismo lungo le sponde del Benaco, mi sono immerso, dal 3 al 5 dicembre, nell’atmosfera natalizia del lago. Tra mercatini, eccellenze enogastronomiche e piccoli borghi, ho respirato l’aria del periodo più magico dell’anno.

Giorno uno: 3 dicembre

Arrivato ad Arco ho preso alloggio all’Alea Garda Lake Suite, un bed and breakfast dove lusso ed eleganza si combinano con il paesaggio circostante. Linee minimali, colori tenuti e materiali naturali sono gli elementi caratteristici del design di questo B&B.

Per la cena mi sono recato al ristorante stellato, situato ad Arco, di Peter Brunel. Originario della Val di Fassa, lo chef ha conquistato la sua prima stella Michelin nel 2003, a soli ventotto anni. La cucina propone una serie di offerte diversificate, composte da menu degustazione e à la carte, all’insegna di un’esperienza gourmet unica. Inoltre, gli interni del ristorante hanno un carattere forte, grazie ai vari oggetti che lo chef stesso ha disegnato e fatto produrre artigianalmente.

Giorno due: 4 dicembre

Non si può iniziare la giornata senza caffè, e meglio ancora se si comincia con la visita a una torrefazione. Ad Arco, dal 1947, si trova Omkafè, una torrefazione a gestione famigliare con annesso museo in cui è possibile scoprire tutti i segreti della lavorazione e della produzione del caffè.

Carico e ben sveglio, ho raggiunto la Troticultura Armanini per scoprire un’eccellenza del territorio: il pesce di lago. Qui ho potuto scoprire come, da più di cinquant’anni, viene allevato il pesce di acqua dolce nelle acque dei fiumi, convogliate in enormi e numerose vasche. È stata anche l’occasione per assaggiare specialità culinarie uniche come lo speck di trota e la bottarga di salmerino.

Questo secondo giorno è proseguito con un pranzo alla Madonna delle Vittorie, un agriturismo che offre piatti caserecci realizzati con ingredienti a chilometro zero e dotato di un frantoio e di una cantina in cui vengono prodotti ottimi vini e oli.

Concluso il pranzo mi sono spostato a Torbole per scoprire un ortaggio tipico di questa terra, il broccolo di Torbole. Coltivato fin dal XVII secolo, il broccolo di Torbole è oggi un presidio Slow Food. Ha un sapore delicato e dolce che lo rende un ottimo ingrediente da abbinare alla carne salada, e in Trentino è talmente apprezzato che a lui è dedicata una festa nel mese di gennaio. Questo ortaggio è coltivato solo a Torbole per un periodo più lungo rispetto al broccolo tradizionale. Grazie al microclima generato dai due venti predominanti del Garda Trentino, l’ora e il pelèr, alla mattina non si forma la brina e il broccolo non gela e non sviluppa muffe.

E ora è giunta l’ora di immergersi nella magia del Natale. Il mercatino di Canale di Tenno è uno dei più suggestivi, grazie all’atmosfera medievale del borgo. Molte aziende locali espongono i propri prodotti, come, ad esempio, Molino Pellegrino, un mulino che dal 1903 confeziona farine di qualità.

Un aperitivo con una buona birra? Perché no! Da Impavida, un piccolo birrificio di Arco, ho potuto degustare delle rinfrescanti birre artigianali prodotte nello stile americano.

La giornata si è conclusa con una cena al Ristorante alla Lega. Situato nel centro di Arco, nello storico Palazzo dei Conti d’Arco risalente al Cinquecento, il ristorante offre un menu composto da pietanze della tradizione trentina da sapori forti e rustici.

Giorno tre: 5 dicembre

Dopo colazione, in piazza a Riva ho fatto la conoscenza di Alberto Raine, detto “el pescador”. Alberto è un pescatore e un personaggio iconico del Lago di Garda; mi ha raccontato di come a un certo punto della sua vita ha voluto cambiare professione e lanciarsi in un lavoro che richiede sacrifici e tanta dedizione. Ma la sua è anche un’attività piena di soddisfazioni: è uno dei pochissimi pescatori a rivendere quotidianamente il pescato sul luogo. È un vero e proprio punto di riferimento per gli abitanti di Riva, dei dintorni e dei ristoranti locali.

Al Mercatino di Natale di Gusto in Gusto, un piccolo villaggio enogastronomico nel centro storio di Riva del Garda, ho assaggiato numerosi prodotti locali e tipiche proposte culinarie in versione cibo da strada.

All’Albergo Maggiorina, un hotel con ristorante gestito dalle sorelle Valerie e Orietta Spagnoli, uno scoperto una vera e propria chicca: lo gnocco boemo, ovvero gnocchi di pasta lievitata con un cuore di prugna cotti al vapore e serviti con spezzatino di vitello, o con burro fuso, zucchero, cannella e marmellata di prugne. Lo gnocco boemo ha una storia recente: durante la Prima guerra mondiale la popolazione della Val di Ledro venne evacuata in Boemia e in Moravia; nei territori che oggi fanno parte della Repubblica Ceca, le donne trentine impararono a cucinare questo piatto che portano con sé una volta rimpatriate e che è diventato parte della tradizione locale.

E così questo viaggio nel Garda trentino è giunto a conclusione. Ma io non vedo l’ora di tornarvi per scoprire altre peculiarità di questo straordinario territorio!

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